Pittore, scultore, scenografo, arredatore, orafo e designer.

Dal secondo dopoguerra al nostro secolo, l’avventura artistica di un protagonista della nascita della Rai e del suo periodo d’oro.

Pittore, scultore, scenografo, arredatore, orafo e designer.

Dal secondo dopoguerra al nostro secolo, l’avventura artistica di un protagonista della nascita della Rai e del suo periodo d’oro.

LE ARTI

pittura

scultura

oreficeria

scenografia

LE ARTI

pittura

scultura

oreficeria

scenografia

pittura

Rivoluzione N.2, 1974

Geometrie nello Spazio, 1994

Costruzione CT 11, 1999

Acrilico, 1990

La linea vagamente metafisica degli esordi dopo il soggiorno parigino lascia spazio a forme ritmiche di geometrismo astratto, spesso con utilizzo di inchiostri e tempere. Negli anni Settanta nascono realizzazioni con gelatine colorate e metalliche alle quali fanno seguito nel decennio successivo quadri ad acrilico anche di grandi dimensioni.

pittura

Rivoluzione N.2, 1974

Geometrie nello Spazio, 1994

Costruzione CT 11, 1999

Acrilico, 1990

La linea vagamente metafisica degli esordi dopo il soggiorno parigino lascia spazio a forme ritmiche di geometrismo astratto, spesso con utilizzo di inchiostri e tempere. Negli anni Settanta nascono realizzazioni con gelatine colorate e metalliche alle quali fanno seguito nel decennio successivo quadri ad acrilico anche di grandi dimensioni.

scultura

Costruzione CT 13, 1997

Ippoculla IC 3, 2006

Reliquia, 2003

Costruzione CT 8, 1996

Segna il percorso artistico degli ultimi anni la realizzazione di opere d’impianto architettonico, basate sul duplice concetto della tensione per un verso e dell’oscillazione per un altro. Sono sculture leggere e snelle, realizzate con materiali molto diversi, dall’acciaio al titanio, dal legno alla pietra, dal vetro al cristallo.

scultura

Costruzione CT 13, 1997

Ippoculla IC 3, 2006

Reliquia, 2003

Costruzione CT 8, 1996

Segna il percorso artistico degli ultimi anni la realizzazione di opere d’impianto architettonico, basate sul duplice concetto della tensione per un verso e dell’oscillazione per un altro. Sono sculture leggere e snelle, realizzate con materiali molto diversi, dall’acciaio al titanio, dal legno alla pietra, dal vetro al cristallo.

oreficeria

Corallo nero, olivina, argento, 1999

Corallo nero, rosso, avorio, argento, 2000

Corallo nero, corallo rosso, cristallo di rocca, oro, 1994

Corallo nero, argento, avorio, ametista, 1991

Pezzi unici e inconfondibili, i gioielli – che Muratori chiama vezzosamente ‘monili’ – esaltano l’uso del corallo nero e rosso abbinati a materiali diversi, quali l’ambra, il cristallo di rocca, l’avorio, la tartaruga, la madreperla, il titanio, sempre legati in filo d’argento o d’oro secondo tecniche artigianali simili a quelle in uso presso le culture etnografiche.

oreficeria

Corallo nero, olivina, argento, 1999

Corallo nero, rosso, avorio, argento, 2000

Corallo nero, corallo rosso, cristallo di rocca, oro, 1994

Corallo nero, argento, avorio, ametista, 1991

Pezzi unici e inconfondibili, i gioielli – che Muratori chiama vezzosamente ‘monili’ – esaltano l’uso del corallo nero e rosso abbinati a materiali diversi, quali l’ambra, il cristallo di rocca, l’avorio, la tartaruga, la madreperla, il titanio, sempre legati in filo d’argento o d’oro secondo tecniche artigianali simili a quelle in uso presso le culture etnografiche.

scenografia

Morte a Passo di Valzer, 1979

Milva Club, 1965

Portobello, 1982

La Morte Civile, 1959

Oltre seicento spettacoli televisivi memorabili tra cui Ruy Blas, Piccole volpi, Il malato immaginario, Zio Vania, Arsenico e vecchi merletti, L’esclusa, Ivanov, La biondina, Portobello, Flash, Il cappello sulle 23, L’albergo del libero scambio, È mezzanotte Dottor Schweizer. Cura il Ballo Excelsior in occasione dell’inaugurazione del nuovo Studio 3 di Milano nel 1977.

scenografia

Morte a Passo di Valzer, 1979

Milva Club, 1965

Portobello, 1982

La Morte Civile, 1959

Oltre seicento spettacoli televisivi memorabili tra cui Ruy Blas, Piccole volpi, Il malato immaginario, Zio Vania, Arsenico e vecchi merletti, L’esclusa, Ivanov, La biondina, Portobello, Flash, Il cappello sulle 23, L’albergo del libero scambio, È mezzanotte Dottor Schweizer. Cura il Ballo Excelsior in occasione dell’inaugurazione del nuovo Studio 3 di Milano nel 1977.

la galleria e l’archivio

Via Torino 42,

15033 Casale Monferrato (AL)

la galleria e l’archivio

Via Torino 42,
15033 Casale Monferrato (AL)

Nello storico Palazzo Biandrate di Casale Monferrato l’Archivio Muratori raccoglie testimonianze dell’intero percorso dell’artista, oltre cento opere dagli esordi milanesi e parigini agli ultimi lavori di scultura e oreficeria.

Progetti e ricordi delle scenografie realizzate per produzioni di teatro e televisione che hanno segnato un’epoca fanno da contorno a quadri ammirati nelle innumerevoli mostre – monografiche e collettive – che hanno accompagnato la sua lunga e feconda attività artistica.

Un intero ambiente è dedicato alle ‘culle’, sculture dinamiche che rappresentano un segno inconfondibile dell’arte di Muratori, e ai grandi quadri realizzati con gelatine colorate che ricreano la magia e il mistero dei fondali marini.

Uno spazio raccolto e suggestivo custodisce i magici ‘monili’ di Ludovico Muratori.

Nello storico Palazzo Biandrate di Casale Monferrato l’Archivio Muratori raccoglie testimonianze dell’intero percorso dell’artista, oltre cento opere dagli esordi milanesi e parigini agli ultimi lavori di scultura e oreficeria.

Progetti e ricordi delle scenografie realizzate per produzioni di teatro e televisione che hanno segnato un’epoca fanno da contorno a quadri ammirati nelle innumerevoli mostre – monografiche e collettive – che hanno accompagnato la sua lunga e feconda attività artistica.

Un intero ambiente è dedicato alle ‘culle’, sculture dinamiche che rappresentano un segno inconfondibile dell’arte di Muratori, e ai grandi quadri realizzati con gelatine colorate che ricreano la magia e il mistero dei fondali marini.

Uno spazio raccolto e suggestivo custodisce i magici ‘monili’ di Ludovico Muratori.

biografia

Nasce a Bucarest nel 1927 in una famiglia profondamente radicata nell’humus culturale ferrarese. Dal 1932 vive a Milano. Alterna la presenza in questa patria d’adozione a viaggi, fondamentali per il suo iter artistico: negli Stati Uniti, in Africa Orientale e in Arabia, in Inghilterra e in vari altri paesi europei, soprattutto in Francia e specialmente a Parigi, dove nel 1952 soggiorna per un intero anno.

A partire dagli anni Sessanta si reca innumerevoli volte in vari centri sul Mar Rosso, sull’Oceano Indiano, sulle coste del Mediterraneo e le sue isole, spinto dalla grande passione per il mare e per lo scandaglio da subacqueo dei suoi tesori. Nel 1953, all’inizio della televisione in Italia, viene invitato da Sergio Pugliese a lavorare per la Rai in qualità di scenografo e arredatore. Una panoramica di questa sua attività viene presentata nel 1982 alla Triennale di Milano nell’ambito della mostra Lo spazio scenografico alla TV italiana. Realizza inoltre scenografie per il teatro Manzoni di Milano (compagnie di Renzo Ricci-Eva Magni e di Adani-Scaccia).

 

Apre il suo primo studio a Milano nel 1946 abbinando l’impegno in pittura con le innumerevoli committenze da parte del cinema, della pubblicità, dell’architettura d’interni e come designer. La prima fase dell’attività pittorica culmina con le mostre da Cadario (Milano, 1972) e di Palazzo dei Diamanti (Ferrara, 1974). Il decennio successivo lo vede impegnato a elaborare una particolare tecnica nell’uso dell’acquarello e a realizzare quadri ad acrilico anche di grandi dimensioni. A partire dagli anni Ottanta, sempre più forte si manifesta l’interesse per l’arte orafa, che comunque era già stata sporadicamente presente dal 1952; una preziosa monografia edita da Scheiwiller nel 1983 ne raccoglie la testimonianza. Dall’inizio degli anni Novanta va affermandosi con sempre maggiore prepotenza l’impegno scultoreo. Come nei disegni, nei dipinti e nei monili le opere sono impostate secondo lo stile inconfondibile dell’artista: un esprit de géométrie ammorbidito da un delizioso gusto per il gioco e da un velo di ironia.

biografia

Nasce a Bucarest nel 1927 in una famiglia profondamente radicata nell’humus culturale ferrarese. Dal 1932 vive a Milano. Alterna la presenza in questa patria d’adozione a viaggi, fondamentali per il suo iter artistico: negli Stati Uniti, in Africa Orientale e in Arabia, in Inghilterra e in vari altri paesi europei, soprattutto in Francia e specialmente a Parigi, dove nel 1952 soggiorna per un intero anno.

A partire dagli anni Sessanta si reca innumerevoli volte in vari centri sul Mar Rosso, sull’Oceano Indiano, sulle coste del Mediterraneo e le sue isole, spinto dalla grande passione per il mare e per lo scandaglio da subacqueo dei suoi tesori. Nel 1953, all’inizio della televisione in Italia, viene invitato da Sergio Pugliese a lavorare per la Rai in qualità di scenografo e arredatore. Una panoramica di questa sua attività viene presentata nel 1982 alla Triennale di Milano nell’ambito della mostra Lo spazio scenografico alla TV italiana. Realizza inoltre scenografie per il teatro Manzoni di Milano (compagnie di Renzo Ricci-Eva Magni e di Adani-Scaccia).

 

Apre il suo primo studio a Milano nel 1946 abbinando l’impegno in pittura con le innumerevoli committenze da parte del cinema, della pubblicità, dell’architettura d’interni e come designer. La prima fase dell’attività pittorica culmina con le mostre da Cadario (Milano, 1972) e di Palazzo dei Diamanti (Ferrara, 1974). Il decennio successivo lo vede impegnato a elaborare una particolare tecnica nell’uso dell’acquarello e a realizzare quadri ad acrilico anche di grandi dimensioni. A partire dagli anni Ottanta, sempre più forte si manifesta l’interesse per l’arte orafa, che comunque era già stata sporadicamente presente dal 1952; una preziosa monografia edita da Scheiwiller nel 1983 ne raccoglie la testimonianza. Dall’inizio degli anni Novanta va affermandosi con sempre maggiore prepotenza l’impegno scultoreo. Come nei disegni, nei dipinti e nei monili le opere sono impostate secondo lo stile inconfondibile dell’artista: un esprit de géométrie ammorbidito da un delizioso gusto per il gioco e da un velo di ironia.

Opere

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